L'arcobaleno, essendo un simbolo di pace presso molte civiltà antiche, è stato spesso utilizzato da intellettuali e pacifisti in varie manifestazioni contro la guerra. La bandiera della pace non va confusa con la bandiera arcobaleno del movimento gay, da cui si distingue per il numero e l'ordine dei colori (7 nella bandiera della pace, con i freddi in alto, 6 nella bandiera del movimento gay, senza l'azzurro, con i caldi in alto).
L'originale bandiera della Pace è questa dove al centro al posto della attuale scritta "PACE" vi è impressa la colomba bianca quale messaggio universale di fratellanza. La colomba bianca è opera di Pablo Picasso. Negli anni del dopoguerra, fino alla fine degli anni cinquanta era un simbolo che, non poteva essere issato a sventolare su un edificio e chi lo faceva era perseguibile a norma di legge.
Il drappo fece la sua comparsa in Italia nella prima marcia della Pace, il 24 settembre 1961. Ispirato alla bandiera dei pacifisti anglosassoni che nel 1958, guidati dal filosofo Bertrand Russel marciarono ad Aldermaston in una protesta antinucleare, Aldo Capitini fece cucire, in tutta fretta, da alcune amiche perugine, delle strisce colorate da portare alla marcia.
La prima bandiera della Pace è attualmente conservata a Collevalenza, vicino a Todi, dal dott. Lanfranco Mencaroni, amico, compagno di carcere e collaboratore del filosofo pacifista Aldo Capitini che ideò la Marcia per la Pace Perugia–Assisi.
Fra le "bandiere della pace", il drappo con i colori dell'arcobaleno è sicuramente la più nota a livello internazionale, essendo tra i simboli più utilizzati in tutto il mondo da vari movimenti pacifisti.
La varietà più diffusa ha sette colori: viola, blu, azzurro, verde, giallo, arancione e rosso, e riporta al centro la scritta bianca "PACE" (in italiano e spesso anche all'estero). In alcune variazioni la striscia viola è al di sotto di quella azzurra, e talvolta viene aggiunta una striscia bianca in cima, come nella bandiera originale degli anni sessanta.
Una bandiera simile, chiamata bandiera arcobaleno, fu adottata negli anni settanta dal movimento di liberazione omosessuale; la differenza con la bandiera della pace sta nella mancata presenza della scritta "PACE" e nella diversità dei colori, sia come disposizione che come numero. La somiglianza si spiega col fatto che entrambe le bandiere derivano dall'arcobaleno, il quale è considerato simbolo di pace e armonia; questo simbolo appare nella Bibbia, nel racconto del mito del Diluvio universale e, per quanto riguarda la bandiera arcobaleno, è stato mutuato dalla filosofia spiritualista New age.
I colori dell'arcobaleno sono anche utilizzati come segno della "convivialità delle differenze" per la loro caratteristica fisica di restituire la luce bianca se fatti roteare velocemente.
E la medesima definizione di simbolo di Pace attribuito alla bandiera può già trovare la sua spiegazione nella parola greca syn-ballo che significa mettere insieme così proprio come fa l’arcobaleno che mette insieme tutto e tutti.
Va inoltre ricordato che questi colori, solo cinque, appaiono anche ne “la bandiera delle razze” (Flag of Race), dell'associazione per i diritti civili fondata dal leader democratico nero, reverendo Jesse Jackson.
La bandiera arcobaleno ha raggiunto la massima popolarità a partire dal 2002 grazie alla campagna italiana Pace da tutti i balconi, la quale fu organizzata e promossa per primo da Padre Alex Zanotelli come manifestazione di protesta contro l'imminente guerra in Iraq; grazie anche ad un certo riscontro mediatico, si calcola che furono esposte più d'un milione di bandiere contro la partecipazione italiana alla guerra in Afghanistan e in Iraq.
L'iniziativa, partita senza alcun fine partitico, ebbe sempre in Italia degli strascichi polemici in quanto fu presto strumentalizzata a fini elettorali da partiti di centro-sinistra contrari alla politica estera del governo Berlusconi: il risultato fu che la bandiera arcobaleno finì sui manifesti elettorali, perfino in occasione di elezioni provinciali e comunali. La strumentalizzazione della bandiera provocò il netto distinguo di una parte del movimento pacifista che aveva lanciato o sostenuto l'iniziativa; in particolare numerose personalità di spicco del mondo cattolico (lo stesso Zanotelli, Ernesto Olivero, don Albino Bizzotto, don Oreste Benzi, don Luigi Ciotti ed altri), sottoscrissero l'11 aprile 2003 un vero e proprio appello ad evitare "ingabbiamenti all'interno di partiti e schieramenti elettorali". Tuttavia vi furono iniziative importanti dovo lo spirito del movimento della pace coinvolse esponenti politici. Così a Bologna dove una lunghissima bandiera della pace unì, nei giorni culminanti dell'offensiva in Iraq, il palazzo d'Accursio, sede del Comune, alla Piazza Maggiore, presidiata da decine di migliaia di pacifisti, per iniziativa dei consiglieri DS Davide Ferrari e Claudio Merighi.
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