Perché se è vero che non si è ancora giunti a una valutazione univoca e «scientifica» della scrittura, sono molti a credere che i grafologi bravi ci azzecchino. Le basi delle tecniche grafologiche con particolare attenzione all'impostazione della «scuola italiana», quella fondata da Padre Girolamo Moretti, e fornisce al lettore le cognizioni di base per analizzare l'utilizzo dei margini, i calibri della scrittura e l'inclinazione. Insegna poi alcuni trucchetti utili a identificare i principali segni grafici che involontariamente finiamo per infilare nei nostri scarabocchi o nei nostri appunti.
La grafologia, dal greco graphos (scrittura) e logos (trattato), è l’arte di dedurre le caratteristiche della personalità di un individuo dal suo modo di scrivere. Oggi la grafologia si è evoluta nella “psicologia della scrittura“, che va considerata una disciplina scientifica poichè si fonda su leggi, enunciate su basi sperimentali, e utilizza un raffinato e complesso sistema grafometrico e statistico. La grafia, infatti, è oggi intesa fra le espressioni più indicative della personalità, al pari della voce, del portamento, del modo di atteggiare il viso, di gestire o di vestirsi.
La scrittura è un insieme di simboli in cui l’uomo proietta i suoi aspetti interiori più autentici. In sostanza, con il termine “proiezione” si indica l’operazione con cui un fatto neurologico o psicologico è spostato e localizzato all’esterno passando dal sistema nervoso centrale al periferico (dal cervello alla mano) e dal soggetto all’oggetto (in questo caso dall’uomo alla sua scrittura).
Chi scrive ascendente al rigo è un progressista, ama le innovazioni, è creativo e sa presentare persuasivamente le sue idee. È ottimista, idealista, ambizioso, intraprendente.
Chi scrive aderente al rigo ha una visione realistica delle cose, le accetta così come stanno, non tenta di migliorarle o di cambiarle. Sul lavoro è un valido collaboratore.
La scrittura discendente al rigo indica la tendenza a sottovalutarsi e a deprimersi, a far prevalere le idee degli altri sulle proprie, a lavorare in posizione dipendente.
Chi ha una scrittura grande tiene se stesso nella massima considerazione. È suscettibile, esige soddisfazioni per le offese reali o immaginarie. Tende ad imporre agli altri il proprio stile di vita e il proprio modo di pensare.
La scrittura piccola, invece, denota modestia, disciplina, serietà, sostanzialità negli affetti, attenzione intensa, capacità di osservare e memorizzare i particolari. Se è troppo piccola esprime un complesso di inferiorità.
Nella scrittura gli spazi tra le parole possono essere ampi o stretti.
La scrittura con larghi spazi tra le parole esprime un’ampia visione mentale. Appartiene a chi possiede senso critico, è obiettivo nelle valutazioni, lungimirante, non è impulsivo, non si entusiasma facilmente, ha un'inclinazione per le attività intellettuali e per le scienze.
La scrittura con spazi stretti tra le parole, invece, riflette leggerezza, imprudenza, impulsività, facili entusiasmi, cambiamenti d’umore repentini, scarsa attitudine al comando per insufficiente capacità di calcolare le conseguenze, inclinazione per l’arte.
La scrittura è detta “chiara” quando le singole lettere si leggono chiaramente, altrimenti è detta “oscura”.
La scrittura chiara è di chi pensa e agisce con chiarezza. È corretto nel rapporto con gli altri e apprende con facilità.
La scrittura oscura, invece, è di chi pensa e agisce in modo nebuloso, senza una precisa coscienza dei limiti, di chi si accontenta dell’approssimativo.
La scrittura calma indica pazienza, animo quieto, capacità educative, azione pacifica e serena.
La scrittura rapida, invece, indica vigore e velocità mentale, irrequietezza, talvolta indisciplina, impetuosità, vivacità, necessità di variare ambienti e incombenze.
La scrittura eretta esprime un atteggiamento piuttosto freddo di chi tiene sotto controllo i propri sentimenti e le proprie sensazioni.
La scrittura pendente indica calore affettivo, cordialità, talvolta poco coraggio; e inoltre, ricercatezza, eleganza, cura dell’aspetto personale.
La scrittura rovesciata è di chi è inibito nelle manifestazioni espansive e tende a isolarsi dall’ambiente; dà buone garanzie di stabilità affettiva e autodisciplina, ma ha difficoltà ad agire e a scegliere gli svaghi.
I tagli delle “t” alti indicano il bisogno di elevarsi al di sopra degli altri.
I tagli bassi esprimono democraticità, disponibilità a tenere conto delle esigenze altrui.
I tagli ascendenti esprimono aggressività.
I tagli declinati denotano pessimismo e tendenza ad avvilirsi.
I tagli grossi indicano sopravvalutazione delle proprie forze e attitudine al comando.
I tagli sottili sono di quelle persone che si esprimono in modo delicato e riguardoso.
I tagli lunghi esprimono focosità nel pensare e nell’agire, impazienza, insofferenza per gli ostacoli, eccesso di reattività.
I tagli corti sono di quelle persone che in situazioni di crisi tendono a paralizzarsi psicologicamente; si ha quindi blocco della memoria, incapacità di prendere decisioni ecc.
I tagli incorporati indicano temperamento pratico e sbrigativo.
I punti sulle “i” sono un segno particolarmente immediato e spontaneo, per questo rivelano con precisione alcuni tratti del carattere.
I punti perfettamente centrati sono segno di conformismo, meticolosità, scrupolo, forte autocontrollo.
I punti spostati in avanti indicano dinamicità, prontezza nelle decisioni.
I punti omessi rivelano trascuratezza, scarsa attenzione ai particolari, scarsa precisione.
I punti a forma di accento indicano capacità di attenzione pronta e intensa, senso di responsabilità, precisione nell’azione.
I punti a forma di cerchio sono di chi in generale aspira alla chiarezza. Le sue azioni e decisioni possono venire danneggiate dall’eccessiva cura dei particolari, che può rasentare la pignoleria.
- Chi preme sul foglio scrivendo, ha una grande energia e sicurezza di sé, e una forte voglia di emergere.
- Chi invece non preme scrivendo rivela insicurezza di sé, paura e quindi debolezza.
La dimensione delle lettere
- Chi scrive con lettere molto rotonde è una persona buona e leale.
- Chi scrive con lettere grandi è una persona abile nella vita di società.
- Chi scrive con lettere piccole è una persona che si esamina spesso dentro e ha problemi a farsi accettare dagli altri..
La direzione di scrittura
- Se la scrittura tende verso sinistra, la persona in questione è legata al passato e saldamente attaccata a bei ricordi.
- Chi scrive verso l'alto è una persona positiva, crede in quello che fa.
- Chi scrive verso il basso è un pessimista, ha paura di sbagliare.
I margini del foglio
- Chi scrive entro i margini è una persona ordinata e non ama i cambiamenti della vita.
- Chi non lascia margine a destra è una persona aperta a nuove esperienze che ama godersi la vita.
- Chi non lascia margine a sinistra, invece, è una persona legata al passato più che al futuro e alle nuove esperienze.
La firma va esaminata in rapporto al testo.
- Se firma e testo hanno lo stesso stile, la realtà intima e sociale saranno coerenti, la persona si propone agli altri così com'è
- Se firma e testo sono molto diversi, lo scrivente ha un bisogno di mascherarsi all'esterno e si stima poco.
Chi colloca la firma sulla destra del foglio è proiettato verso gli altri,
Chi firma a sinistra è sintomo di freno e riserve verso le relazioni.
La posizione centrale può indicare insicurezza, indecisione e desiderio di attenzione.
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