Il termine deriva da Donatien Alphonse François de Sade, meglio conosciuto come Marchese de Sade (1740 - 1814), aristocratico francese autore di diversi libri erotici e di alcuni saggi filosofici, in cui è evidenziata la figura del sadico come individuo capace di compiere, con scientifica razionalità, ogni sorta di azione volta al male, rifiutando ogni limitazione imposta dalla morale comune e riconoscendo come unica legge il perseguimento e l'accrescimento del proprio personale piacere.
Molto cospicui sono gli studi sulla correlazione fra sadismo, masochismo e devianza, traumi, autolesionismo, attaccamento e abusi. Dalla letteratura psicologica e psichiatrica si evince come, al di là dei complessi profili psicologici degli interessati e delle motivazioni profonde che li possono condurre alla perversione, queste pratiche sono più spesso frequenti in soggetti di tipo borderline.
Disturbo della personalità caratterizzato da una modalità pervasiva di comportamento crudele, umiliante e aggressivo diretto verso gli altri. Il comportamento sadico si manifesta spesso sia nelle relazioni sociali, specie con i familiari, sia sul lavoro, ma raramente nei contatti con persone in posizione di autorità o di più elevato livello sociale. Nell'ambito dei disturbi sessuali, il sadismo si manifesta con ricorrenti e intensi impulsi e fantasie sessuali che implicano atti reali, non simulati, in cui è la sofferenza psicologica o fisica (oppure l'umiliazione della vittima) a essere sessualmente eccitante. Lo stupro o altri tipi di aggressione sessuale possono essere commessi da soggetti affetti da questo disturbo.
La coppia sentimentale si crea in base a determinati presupposti alcuni dei quali vanno dall’attrazione fisica a quella caratteriale, per passare a tanti altri aspetti legati all’universo che ognuno di noi rappresenta e manifesta all’altro.
A livello psicologico, vengono focalizzati vari tipi di relazione amorosa che si caratterizzano per la peculiarità di base che unisce la coppia, un esempio è la “coppia sessuale” dove l’aggregante fra i due è l’aspetto fisico-erotico, un altro è la “coppia fraterna” quella del così detto matrimonio bianco.
Quando si parla di relazione amorosa di tipo sadico-masochistico non si inquadrano le pratiche sessuali sadico-masochiste, ma un tipo di relazione affettiva che lega saldamente i due componenti attraverso una serie di caratteristiche psicologiche distruttive.
Di fatto, in questa tipologia di “amore” un partner assume comportamenti aggressivi e dissacratori verso l’altro che subisce il suo dominio. Il “sadico” può attuare azioni e verbalizzazioni sminuenti e denigratorie, tradimenti e avere atteggiamenti forte gelosia che alterna a momenti di affetto e complicità verso il proprio partner.
Generalmente è un soggetto che nutre una forte rabbia che non riesce a gestire se non scaricandola verso chi gli sta vicino, è insicuro di sé ma lo maschera attuando comportamenti aggressivi, è poco stabile emotivamente e trova nel controllo dell’altro un maggior potere e piacere dato dall’autoaffermazione che ne ricava. Le sue azioni sono definite sadiche perché lesive verso l’altro e la loro intensità varia in base al tipo di relazione costruita e al livello di sadismo e masochismo presente nella coppia.
Nei casi più tollerabili può rimanere una atteggiamento verbale sminuente l’altro, tanto da compromettere l’autostima del partner se il rimane nella relazione, mentre nei casi più gravi l’individuo “sadico” può produrre violenze fisiche, sessuali e psicologiche.
Dall’altra parte, il “masochista” è solitamente una persona fragile e sensibile, con evidente bassa autostima, spesso con forti vissuti di carenze affettive, che instaura una dipendenza sentimentale dal partner visto come punto di riferimento fondamentale per la propria vita e fonte di autostima poiché lo ha scelto e continua a volerlo.
Per questo motivo, i momenti di armonia confermano l’”amore” verso l’altro mentre le azioni aggressive e svilenti leniscono ulteriormente la propria autostima. Alla base di queste reazioni c’è il fatto che l’individuo crede nelle parole del partner, che nel tempo attua una sorta di lavaggio del cervello, non mette in discussione le critiche che gli vengono fatte ma al contrario, spesso, se ne prende ancor di più le colpe.
A maggior ragione, il mantenere la relazione col partner “sadico” lo fa sentire scelto e amato perché, pur se in modo negativo, l’altro gli procura continue attenzioni e questo rende il masochista degno di amore.
Più i livelli di “sadismo” e “masochismo” sono simili, più la coppia diviene indissolubile. Pur non mancando liti, più o meno gravi, e periodi di distacco i due partner si attirano come due calamite e possono portare avanti per lungo tempo la loro storia d’amore che di amore in realtà ha ben poco, ma è una reciproca dipendenza data da problematiche psicologiche non risolte e non riconosciute.
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