La gonna rende più sexy una donna, da un tocco di femminilità in più e da quel guizzo che svolta la serata.
Gonne e pantaloni evocano, ognuno a suo modo, una conquista. Sono gli anni Sessanta quando la mini si impone non solo come must del guardaroba femminile ma anche come uno dei simboli della rivoluzione in atto. Ha più di 50 anni e continua ad esercitare il suo fascino attraverso le generazioni.
I pantaloni hanno fatto davvero tanta strada: all’inizio del Novecento era inammissibile “vestirsi da uomo” (in Francia, addirittura, lo vietava un’ordinanza della Prefettura di Parigi). Con gli anni Venti e la comparsa sulla scena di Coco Chanel, la moda inizia a soffiare verso un’altra direzione che sa sì di eleganza ma anche di comodità: “Ero a Deauville e non amavo stare in spiaggia con il costume da bagno, così mi sono comprata un paio di pantaloni da marinaio bianchi, ho aggiunto un turbante e qualche collana e, devo ammettere, sembravo proprio la moglie di un maharaja”, raccontò mademoiselle Coco. Ma soltanto tra i ’30 e i ’40, soprattutto con l’arrivo della guerra, le donne indossano i pantaloni, nelle fabbriche e nella vita di tutti i giorni.
Questo, però, non vuol dire che la gonna evoca femminismo e femminilità e il pantalone mascolinità e trasandatezza. Anzi. In realtà uomini e donne si dividono sull’argomento dal momento che non si tratta semplicemente di un look, ma di un vero stile di vita.
Spesso, chi porta i pantaloni, porta sempre e solo pantaloni. Una cosa è certa: in certe circostanze il fattore comodità è indiscutibile. Chi vive in una grande città e viaggia tutti i giorni sui mezzi pubblici farebbe fatica a dimenarsi tra la gente con una gonna corta. Stessa storia per chi se ne va in giro in scooter: la gonna non è proprio il massimo della vita. Ma non solo praticità.
Anche il pantalone ha il suo lato femminile. Il lato B è sicuramente messo in primo piano più da un pantalone che da una gonna. Per contro, le gambe vengono nascoste. La gonna, da questo punto di vista, osa di più e, oltre alla femminilità, può giocarsi la carta della sensualità.
Ma con le gonne bisogna fare attenzione nel comporre gli outfit: la regola è scoprire sotto ma coprire sopra. Al contrario, chi indossa pantaloni, può sbizzarrirsi con scollature e micro top. A prescindere dallo stile, ciò che si indossa rivela tanto della personalità. Le donne in pantaloni, infatti, comunicano forza e indipendenza, a volte anche testardaggine nel voler risolvere tutto da sé. Le donne in gonna trasmettono senso di protezione ma non certamente debolezza, un pizzico di sfacciataggine condito da un lato decisamente romantico.
I capi femminili che gli uomini detestano di più: i pantaloni stile harem, ampi e con cavallo basso, furoreggiano almeno dall'anno scorso. Agli uomini non piacciono perchè nasconderebbero le forme. Quante volte il leggins sotto una gonna o un megapull o t-shirt vi ha salvato la vita? Un capo versatilissimo e spesso risolutivo. Ma secondo loro non dovremmo azzardarci ad indossarlo, a meno di non avere un fisico da modella.
La salopette: un capo ironico e soprattutto comodo. Ma troppo maschile
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