Il governo al calciomercato
Gentile Bce, egregi signori del Fondo Monetario Internazionale,
dottor Standard & dottor Poor's, l'accavallarsi simultaneo di due
importanti scadenze ha agitato ieri per qualche ora la vita della
Repubblica Italiana.
La chiusura del calciomercato e il temine
ultimo per la presentazione degli emendamenti alla manovra economica
(bis, ter e quater) hanno creato notevole agitazione e anche un po' di
sconcerto, che tenteremo di dissipare con una precisa ricostruzione
delle frenetiche ore della serata di ieri.
Come saprete, Zarate è
passato dalla Lazio all'Inter, cosa assai gradita a tutte le altre
squadre e molto meno ai tifosi nerazzurri che avrebbero preferito
tenersi Eto'o e rinunciare al riscatto dell'anno di militare nel
computo della pensione. Dal canto suo, il governo ha preferito
rinunciare al sacrificio del riscatto degli anni universitari in cambio
di Nocerino e un nuovo portiere. Purtroppo però Nocerino, all'ultimo
minuto, ha firmato per il Milan. Prontissima la risposa del governo che
ha offerto un contributo di solidarietà per i redditi sopra i centomila
euro più la comproprietà di Brunetta, riscattabile a fine campionato.
L'Udinese ha rifiutato asserendo che Brunetta non è forte di testa, è
rissoso, cattivo, e che comunque a lei serve un centrocampista di
fantasia. Gago è invece passato dal Real Madrid alla Roma, arrivo
confermato con un fax giunto in extremis all'hotel Gallia di Milano.
Con
un fax arrivato in extremis all'hotel Chigi di Roma, invece, si
opziona l'aumento dell'Iva di un punto percentuale, eventuali premi
partita e gettoni per la Champions, più il taglio delle risorse per i
Comuni, che passerebbe in prestito al Bologna.
La doccia fredda
di un nuovo infortunio a Umberto Bossi ha scompaginato i piani della
Lega, che si è detta interessata a Brighi, che invece è stato ceduto
dalla Roma all'Atalanta con promessa di riscatto se si aboliranno le
province entro la fine del girone di andata. Ancora incerte, al
momento, le sorti del contributo di solidarietà per i redditi
medio-alti, che potrebbe far parte della manovra economica, ma anche
passare al Lecce in cambio di un certo Giandonato che dicono giocasse
nella Juventus, ma probabilmente è una pippa (se no la Juve se lo
teneva, o lo scambiava con Prestigiacomo dell'Ambiente, considerato
inutile dalla squadra di governo).
La fine delle agevolazioni
fiscali per le cooperative resta al Palermo, mentre passano alla
manovra economica di Tremonti Floccari, più una straordinaria stangata
per i lavoratori statali, gli unici che non riescono a giocare nemmeno
nelle serie minori.
Per tutta la giornata si è attesa la
decisione del Pd sull'adesione allo sciopero generale della Cgil, ma la
direzione del maggiore partito di opposizione ha comunicato in serata
che per una decisione definitiva aspetta le visite mediche di Cigarini,
passato all'Atalanta, oltre al via libera della Federazione sulla
cessione di Sacconi (dal ministero del Lavoro al Siena).
Per
qualche ora si è temuto per la sorte di Bonanni: il suo passaggio dalla
Cisl al Napoli (in cambio di Lavezzi e due stecche di Marlboro) era
dato per certo finché il suo agente ha smentito con un secco
comunicato: «Per il governo Berlusconi Bonanni è considerato
incedibile, di Angeletti invece possiamo parlare, ma so che interessa al
Chievo». In serata l'Unione Europea ha fatto sapere che «servono
urgenti misure per la crescita».
Brunetta, credendo si parlasse di
lui, ha lasciato il consiglio dei ministri e si è offerto come
centromediano alla Fiorentina, che ha rifiutato con raccapriccio
considerandolo inaffidabile e comunque inferiore a Montolivo.
In
un comunicato congiunto Berlusconi, Calderoli e Galliani hanno detto
che non è il caso di preoccuparsi e che troveranno la quadra.
Certi
di avervi rassicurato sulla mano ferma e decisa che guida l'economia
italiana, oltre che sulla credibilità e sulle capacità dell'attuale
governo del paese, porgiamo distinti saluti.
di Alessandro Robecchi
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